Materiali
I prodotti Seeger vengono costruiti in serie con acciai per molle
di alta qualità particolarmente adatti per i diversi tipi
di esecuzioni. Gli anelli subiscono un trattamento di tempra per
consentire di sostenere elevati carichi assiali una volta montati
nella cava. La durezza degli anelli di maggiore diametro è
relativamente più bassa rispetto a quella degli anelli di
piccolo diametro, poiché in fase di montaggio essi subiscono
sollecitazioni inferiori. La durezza degli anelli viene indicata
in Rockwell o in Vickers. Per gli anelli con spessore inferiore
a 1 mm. la misurazione della durezza è possibile solo con
il metodo Vickers.
Acciai per molle al carbonio
Le qualità che si richiedono al materiale, e cioè
elevato modulo elastico, alto limite di snervamento, alto grado
di elasticità e buona temperabilità, vengono ottenute
nel modo migliore con gli acciai per molle a DIN 17222.
Per la riproduzione degli anelli Seeger viene in particolare impiegato
l'acciaio CK 75 (materiale nr. 1.1248). Si tratta di un acciaio
al carbonio con elevato grado di purezza, con ridotto contenuto
di fosforo e zolfo.
Vengono inoltre utilizzati per la produzione Seeger il materiale
C 75 a DIN 17222, MK 58 ed il filo in acciaio per molle a DIN 17223.

Materiali speciali
Parallelamente agli acciai per molle già citati, trovano
impiego anche materiali resistenti alla corrosione. I più
ricorrenti nella produzione Seeger sono:
Bronzo allo stagno CuSn8, Materiale nr. 2.1030.34, DIN 17662
Questo materiale ha un limite di elasticità inferiore rispetto
all'acciaio per molle. Gli anelli costruiti in bronzo possono avere
pertanto la tendenza, soprattutto in quelli di piccola dimensione
che sono i più fortemente sollecitati, a deformarsi plasticamente.
L'inserimento e la tenuta nelle cave comunque non presenta quasi
mai problemi.
Il modulo elastico E pari a 115.000 N/mm² è minore rispetto
a quello dell'acciaio per molle e di conseguenza diminuisce la capacità
di carico degli anelli e la velocità di rotazione ammessi
per gli alberi.
Il bronzo allo stagno è amagnetico e, anche alle basse temperature,
non palesa alcuna tendenza alla fragilità.
Bronzo al berillio CuBe2 Materiale nr. 2.1247.75
Questo materiale possiede la stessa resistenza alla corrosione del
bronzo allo stagno. Il materiale è tuttavia temprabile e
quindi, al pari dell'acciaio per molle, può essere lavorato
e successivamente indurito. Una volta temprato presenta un allungamento
elastico maggiore di quello dell'acciaio per molle. Il prezzo molto
elevato di questo materiale ne limita fortemente l'impiego.

Acciai legati resistenti alla corrosione
1. X39CrMo17.1 Materiale nr. 1.4122
Questo materiale, essendo un acciaio martensitico temprabile, non
presenta la stessa resistenza alla corrosione degli acciai austenitici
al cromo-nickel.
Per numerosi impieghi risulta però del tutto sufficiente
e quindi viene spesso utilizzato, in particolare per la produzione
degli anelli piccoli e medi.
2.X12CrNi177 Materiale nr. 1.4310
E' un acciaio austenico che presenta buone caratteristiche di indurimento
a freddo e buona resistenza alla corrosione. Sia gli anelli SEEGER
a DIN 471/472 nelle dimensioni superiori al diametro 100 mm., sia
gli anelli elastici tipo SW e SB possono essere prodotti in questo
materiale.

Note:
Poiché tutti gli acciai inossidabili sono soggetti comunque
a specifici tipi di corrosione, che possono provocare rotture per
fragilità dell'anello, è necessario che nella loro
applicazione vengano assolutamente rispettate le specifiche caratteristiche
dei materiali in presenza dei diversi ambienti corrosivi.
Oltre all'analisi e considerazione dei dati forniti dal costruttore,
che in genere riguardano solo esperimenti in laboratorio, è
opportuno effettuare tests pratici di esercizio nelle condizioni
reali di utilizzo.
In questa fase è molte volte conveniente utilizzare per le
prove particolari disponibili nell'assortimento standard della SEEGER
prima della definizione esatta delle caratteristiche del particolare.
Nell'assortimento standard sono compresi numerosi anelli a DIN 471/472
e DIN 6799 sia nella esecuzione in X39CrMo17.1 che in bronzo allo
stagno CuSn8, con pronta disponibilità da magazzino.
Procedimenti di tempra
I particolari in acciaio per molle possono fondamentalmente venire
temprati secondo i seguenti due diversi procedimenti:
1.Tempra martensitica
Tramite il raffreddamento dalla temperatura di austenizzazione,
(ca. 800 - 820 C°) in olio, a quella ambiente, viene ottenuta
una struttura martensitica che, attraverso i successivi passaggi
in bagno di sale o nell'aria acquista la durezza e la tenacità
necessarie.
2.Tempra isotermica a stadi intermedi
Viene ottenuta in bagno bainitico ottenendo la struttura desiderata
con i seguenti vantaggi:
- Maggiore tenacità e di conseguenza maggiore resistenza
e ridotto rischio di incrinatura da tempra.
- Migliore limitazione dei picchi di tensione interna.
- Riduzione della sensibilità alla fragilità da idrogeno.
- Risparmio energetico.
Salvo poche eccezioni tutti gli elementi elastici SEEGER vengono
temprati con questo metodo.
Trattamenti superficiali
La maggior parte degli anelli viene zincofosfatata ed oliata allo
scopo di ottenere una protezione superficiale sufficiente per le
esigenze di trasporto e di magazzinaggio.
Per particolari esigenze i particolari in acciaio per molle possono
essere forniti con superfici trattate galvanicamente oppure meccanicamente.
Nel caso di trattamenti galvanici, a causa dell'inquinamento ambientale,
oggi la zincatura è nettamente preferita rispetto alla cadmiatura.
Onde migliorare la protezione contro la corrosione viene aggiunto
anche un trattamento al cromo.
Ai rivestimenti con rame, nickel e cromo si deve ricorrere solo
in casi eccezionali.
Nel caso di trattamento galvanico i processi di decapaggio e di
riporto possono provocare negli anelli in acciaio al carbonio l'inclusione
di atomi di idrogeno e questo causa fragilità nel materiale
con conseguenti rotture anche sotto deboli sollecitazioni.
Nei prodotti questo viene evitato con un processo accurato di degasificazione
dopo il trattamento galvanico, ma l'esperienza mostra che si può
avere,in alcuni casi, una certa fragilità residua. (vedi
anche DIN 267 parte 9).
Parallelamente ai trattamenti galvanici, oggi viene sempre più
utilizzato il trattamento di riporto meccanico (placcatura). In
questo particolare procedimento le particelle di zinco o di stagno,
oppure un miscuglio delle stesse, vengono riportate sulle superfici
mediante pallinatura con sfere di vetro di opportune dimensioni.
Presso la Seeger Orbis questo procedimento viene ormai già
impiegato da molto tempo per diversi particolari in grande serie.
L'assortimento standard prevede numerosi anelli a DIN 471/472 e
DIN 6799 zincati galvanicamente pronti da magazzino.
Altri procedimenti superficiali
Altri procedimenti utilizzati per il trattamento superficiale sono:
Fosfatazione speciale
In un successivo processo il trattamento di fosfatazione viene inspessito
con particolari aggiunte e completamente ricoperto da uno strato
protettivo anticorrosivo.
In questo modo il livello di resistenza alla corrosione si pone
tra quello della normale fosfatazione e quello dei trattamenti galvanici.
Laccatura elettroforetica
La superficie fosfatata viene protetta successivamente con un processo
di laccatura. Con questo si ottiene una ragguardevole resistenza
alla corrosione. Deve essere però segnalato che lo spessore
del riporto risultava relativamente elevato e pari a circa 0.04
mm.
Altri procedimenti moderni
Altri procedimenti moderni per i trattamenti superficiali prevedono
il riporto di combinazioni di resina e zinco e possono essere forniti
a richiesta.
In tutti i casi però i trattamenti sopracitati, per essere
economicamente accettabili, richiedono di determinate quantità
di prodotti da trattare.
Utilizzando gli anelli trattati superficialmente dovrà poi
essere considerato che lo strato depositato va ad aumentare lo spessore
dell'anello e di questo si dovrà tenere conto nel dimensionare
la cava.
La denominazione ed identificazione dei prodotti trattati prevede
l'indicazione del materiale di riporto (abbreviato) ed il relativo
spessore in µ.
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